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Idroclorotiazide, possibile aumento del rischio di tumori cutanei non melanoma

Come noto, i medicinali a base di idroclorotiazide sono ampiamente usati per il trattamento dell’ipertensione, ma anche per l’edema cardiaco, epatico e nefrogeno, oppure come terapia dell’insufficienza cardiaca cronica. I titolari dell’AIC dei prodotti contenenti tale principio attivo, in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) hanno diramato una nota informativa importante relativa alla possibile correlazione tra somministrazione di idroclorotiazide e aumento del rischio di tumori cutanei non melanoma (carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose). Ciò a seguito di una precedente valutazione, da parte del Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) in seno all’EMA, di recenti studi farmaco-epidemiologici condotti su alcune base di dati nazionali danesi. L’analisi di questi dati, tra cui il Registro tumori danese e il Registro nazionale delle prescrizioni, hanno mostrato, come riportato nella nota, «un’associazione cumulativa dose-dipendente tra idroclorotiazide e tumori cutanei non melanoma (carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose)». La nota spiega che la stessa attività fotosensibilizzante dell’idroclorotiazide, «potrebbe agire come possibile meccanismo di sviluppo di tumori cutanei non melanoma».
Lo sviluppo di tumori cutanei non melanoma, che è di per se un evento raro, negli studi epidemiologici danesi ha mostrato un incremento del rischio da circa 4 a 7,7 volte per il cancro del labbro e 1,3 volte per il carcinoma a cellule basali, a seconda della dose cumulativa di idroclorotiazide.
Per questo motivo, l’AIFA ha informato che «i pazienti che assumono idroclorotiazide da sola o in associazione con altri farmaci devono essere informati del rischio di tumori cutanei non melanoma e devono essere avvisati di controllare regolarmente la loro cute per identificare eventuali nuove lesioni o modifiche di quelle esistenti e a segnalare al medico ogni lesione cutanea sospetta». Inoltre, «le lesioni cutanee sospette devono essere esaminate includendo possibilmente esami istologici di biopsie». In aggiunta a quanto sopra, la nota spiega che «i pazienti devono essere avvertiti di limitare l’esposizione alla luce solare e ai raggi UV e utilizzare una protezione adeguata quando esposti alla luce solare e ai raggi UV, per ridurre al minimo il rischio di cancro della pelle». Infine, «l’uso di idroclorotiazide deve essere attentamente valutato in pazienti che hanno avuto un precedente tumore della cute».
Si ritiene opportuno dare maggiore risalto a questa nota, considerato l’ampio uso che si fa del principio attivo idroclorotiazide. I farmacisti interessati ad approfondire i dettagli potranno scaricare la nota direttamente al link http://www.aifa.gov.it/sites/default/files/NII_Idroclorotiazide_17.10.2018.pdf.