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Dai Nas sequestri in tutta Italia. Russo (FI): «Tutto già scritto in dossier anticontraffazione»

«Cos’altro dobbiamo aspettare per mettere mano a provvedimenti capaci di arginare i fenomeni illegali legati al traffico, alla contraffazione ed al riciclaggio dei farmaci. Il combinato disposto di una tracciabilità parziale e di bollini ufficiali troppo spesso difettosi rende particolarmente vulnerabile una filiera che invece dovrebbe essere particolarmente tutelata». Sono queste le parole di Paolo Russo, deputato e relatore del Dossier anticontraffazione, in seno Commissione parlamentare, a margine di una complessa operazione dei Carabinieri del Nas di Milano, che ha smantellato due organizzazioni criminali operanti in numerose province italiane.

L’operazione, secondo quanto riferito dagli stessi militari, «ha portato al sequestro sequestro preventivo di una società gerente una farmacia ed un deposito per il commercio all’ingrosso di medicinali», oltre che a «trenta perquisizioni locali nei confronti di altrettanti soggetti, coinvolti a vario titolo nelle attività investigative». In particolare, le due distinte bande operavano rispettivamente a Milano, hinterland ed Emilia Romagna, ma anche in dieci diverse provincie italiane. Nel primo caso, spiegano i Carabinieri, le operazioni si concretizzavano in «furto di farmaci, poi ricettati e riciclati nel circuito commerciale lecito, utilizzando società di comodo e la collusione di altro distributore che provvedeva alla consegna ad altri grossisti farmaceutici o farmacie per la successiva dispensazione al pubblico, su tutto il territorio della regione Lombardia». Nel secondo, invece, «grazie alle complicità di alcune case farmaceutiche o distributori all’ingrosso di specialità medicinali (per lo più antinfiammatori, antipiretici)», i soggetti «acquistavano grossi quantitativi di specialità medicinali destinate a strutture ospedaliere rivendendole invece, successivamente, al pubblico a prezzi maggiorati». In questo caso, evidenziano, «l’organizzazione criminale, infatti, falsificava i relativi bollini farmaceutici, realizzati dall’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato, al fine di dissimularne l’originaria destinazione esclusiva verso le strutture ospedaliere; così riciclandoli per la successiva vendita nelle farmacie del territorio, per la finale dispensazione ai cittadini».

«L’Italia intera – sottolinea Russo -, da Napoli a Milano, é ingabbiata in una rete fatta di complicità e sistemi illeciti e che é alimentata da spregiudicati colletti bianchi, alleati con pericolosi criminali. L’operazione di oggi rappresenti la scossa per mettere definitivamente mano alla vicenda che lede il diritto alla salute dei cittadini e quello di fare impresa al riparo da furbizie e concorrenza sleale». Da qui l’appello al Governo: «Legga il dossier che nel 2017 abbiamo approvato in commissione anti contraffazione e metta in atto ogni azione necessaria a tutelare le aziende oneste e soprattutto la salute dei cittadini».