L’appello della Federazione internazionale farmaceutica ai governi: «Proteggere i farmacisti»

«Riconoscere i farmacisti e il personale della farmacia come lavoratori chiave, ad esempio, includendoli completamente nei protocolli di emergenza, offrendo loro la libertà di movimento durante i blocchi e fornendo assistenza all’infanzia se le scuole sono chiuse» e «garantire che il personale della farmacia abbia accesso a dispositivi di protezione adeguati, secondo le linee guida FIP “pandemia di Coronavirus SARS-CoV-2 / COVID-19: informazioni e linee guida intermedie per i farmacisti e il personale della farmacia” e in conformità con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità». Sono alcune delle misure che la Federazione internazionale farmaceutica (Fip) sollecita ai governi internazionali mediante la pubblicazione di un documento diramato lo scorso aprile.

«Le misure di cui sopra – spiega la sigla, a cui aderiscono per l’Italia Fofi e Federfarma – sono urgentemente necessarie per garantire la continuità dell’assistenza farmaceutica alle persone in tutto il mondo e affinché i farmacisti possano svolgere un ruolo ancora maggiore nella lotta contro il coronavirus». Ciò considerato che «il prezioso servizio che i farmacisti e i loro team forniscono alle comunità e il loro importante contributo per alleviare l’enorme tensione esercitata sui sistemi sanitari del nostro mondo durante questa pandemia di coronavirus è ora più chiaro che mai».

Solo in Italia, dall’inizio dell’epidemia, sono nove i farmacisti colpiti dal virus. L’ultimo, in ordine cronologico, è Fernando Marcantonio, farmacista a Mariano Comense, comune in provincia di Como. «Anche Fernando – ha ricordato Andrea Mandelli, presidente della Fofi – ha continuato a lavorare per la sua comunità finché ha potuto. Il Comitato centrale della Fofi e tutti i farmacisti italiani porgono le loro più sentite condoglianze al fratello Attilio, presidente di Federfarma Como, e a tutti i famigliari».