Vaccini e disinformazione, analisi dell’Ecdc sul ruolo dei canali online
“Countering online vaccine misinformation in the Eu/Eea” (Contrastare la disinformazione online sui vaccini nell’Eu/Eea) è uno studio commissionato dallo European centre for disease prevention and control (Ecdc), che analizza le fonti e il livello di diffusione della disinformazione sui vaccini attraverso i canali online. Lo scopo del documento, realizzato da Technopolis Group e Schuttelaar & Partners, è quello di fornire elementi utili alle autorità nazionali per comprendere e arginare il fenomeno. «Questo studio – spiega l’Ecdc in una nota – fornisce approfondimenti alle autorità sanitarie pubbliche nazionali sui fattori alla base della diffusione della disinformazione sui vaccini online e sulle opzioni e capacità necessarie per rispondere a essa. L’analisi servirà anche a fornire elementi per lo sviluppo di un pacchetto di formazione a supporto delle autorità (e altre organizzazioni interessate) nel loro lavoro in questo settore».
Dati e strategie
I dati emersi dallo studio mostrano una crescita di informazioni relative ai vaccini veicolate da social media e altri strumenti di comunicazione online. I contenuti, spesso non corretti, contribuiscono, secondo l’Ecdc, a minare la fiducia nelle vaccinazioni tra le popolazioni. Fenomeno che ha visto un’accelerazione notevole con l’insorgere della pandemia. «La disinformazione che collega in modo errato i vaccini a danni per la salute o altre conseguenze indesiderabili – afferma l’Ecdc – ha continuato a proliferare online e altrove negli ultimi anni. Non è un fenomeno nuovo, ma è diventato più importante a causa dell’ascesa dei social media e, più recentemente, dell’emergere della pandemia da Covid-19». Per supportare le autorità sanitarie nell’intraprendere azioni di contrasto, lo studio passa in rassegna le principali fonti di disinformazione sui vaccini online nell’Ue e nella European economic area (Eea), le attuali strategie utilizzate dalle autorità sanitarie pubbliche nazionali e da altre organizzazioni e le esigenze di formazione delle autorità su come sviluppare azioni efficaci per contrastare il fenomeno.
I temi chiave della disinformazione
La disinformazione viene analizzata attraverso temi chiave, quali le fonti, la suscettibilità della gente e le modalità narrative dei contenuti. «Nel discutere le fonti di disinformazione sui vaccini online – si legge nel report – si dovrebbe distinguere tra gli “originatori” di disinformazione e le piattaforme o reti attraverso le quali avviene la diffusione. Sembra che si sappia molto poco sugli autori della disinformazione. Rivedendo la letteratura su questo tema, non sono stati individuati studi che indagano quali parti siano responsabili della creazione di disinformazione». Quanto alla suscettibilità, nel testo si osserva che «molte persone sono, seppur in misura diversa, esposte alla disinformazione sui vaccini. Alcuni studi identificano gruppi specifici a maggior rischio di essere colpiti da disinformazione, che includono madri, persone con abilità matematiche inferiori e minoranze etniche. Inoltre, i meccanismi di credenze degli individui, in particolare il loro livello di fiducia nella scienza, nel governo e nei media sono importanti predittori di suscettibilità alla disinformazione». I contenuti più frequenti della disinformazione sui vaccini puntano sulla conoscenza dei loro ingredienti e sui rischi associati, sui profitti economici delle aziende farmaceutiche in relazione ai programmi di immunizzazione, sugli effetti collaterali della vaccinazione confrontati con i tassi di incidenza della malattia».