Assistenza sulle cure oncologiche, la guida della Fip sul ruolo del farmacista
Le numerose implicazioni che il cancro ha sulla salute del malato richiedono l’assistenza da parte di più operatori sanitari che, lavorando in equipe, forniscano ognuno un contributo specifico in base alle proprie competenze. Questo in sintesi è il messaggio della nuova pubblicazione dell’International pharmaceutical federation (Fip), che fa il punto sui principali ambiti nei quali i farmacisti possono proficuamente partecipare alla cura dei malati di cancro. «Grazie alla loro accessibilità, competenza nei medicinali e integrazione all’interno dei team sanitari – si legge nel testo -, i farmacisti possono svolgere una serie di ruoli importanti nella fornitura di cure oncologiche di qualità». Il manuale dedica un ampio capitolo a ogni area in cui i professionisti della farmacia possono svolgere funzioni specifiche nella prevenzione e nella cura del cancro, dall’educazione dei cittadini alle campagne di screening, fino alla gestione della farmacoterapia per i pazienti malati Il testo esamina inoltre diverse opzioni di trattamento utilizzate oggi in oncologia.
Un supporto all’uso sicuro dei farmaci
Come sottolinea la guida della Fip, i farmacisti sono figure chiave nella gestione della farmacoterapia. «Dal punto di vista della dispensazione, i farmacisti sono responsabili della preparazione, fornitura ed erogazione in sicurezza dei trattamenti contro il cancro, che è particolarmente importante perché i farmaci usati in questo ambito sono considerati pericolosi e quindi richiedono le necessarie precauzioni di sicurezza per limitarne il rischio di contaminazione ed esposizione accidentale». Il ruolo dei farmacisti è anche quello di rendere questi farmaci, spesso costosi e non semplici da reperire, quanto più possibile accessibili ai pazienti. E una volta iniziata la terapia, i malati oncologici possono, come evidenzia la Fip, fare affidamento al farmacista per favorire l’aderenza terapeutica, limitare gli effetti collaterali e ricevere supporto su posologia e interazioni dei farmaci con altre sostanze.
Farmacisti fondamentali anche nella prevenzione
La Fip sottolinea il notevole contributo che i farmacisti possono dare anche dal punto di vista dell’educazione dei cittadini alla prevenzione del cancro. «Attraverso interventi sullo stile di vita, i farmacisti possono avere un impatto significativo sulla prevenzione dei fattori di rischio per lo sviluppo del cancro. Inoltre, le farmacie rappresentano luoghi accessibili per la partecipazione attiva ai servizi di screening». La Federazione ribadisce che l’impegno da parte dei farmacisti in ambito oncologico si traduce in un vantaggio per il sistema sanitario, sia a livello economico sia clinico. «I dati – riferisce la Fip – hanno mostrato i benefici clinici ed economici del ruolo del farmacista sia per i pazienti ricoverati sia nell’ambito di strutture ambulatoriali, in cui i farmacisti sono integrati nei team sanitari, interagendo direttamente con gli altri professionisti. Per quanto riguarda i farmacisti di comunità, emergono dati sull’impatto positivo dei servizi di screening, istruzione e revisione dei farmaci per le cure oncologiche».