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Risperidone in soluzione orale: segnalati casi di sovradosaggio nei minori

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha diffuso il 3 maggio 2024 una comunicazione di sicurezza riguardante i medicinali contenenti risperidone in formulazione soluzione orale, accendendo i riflettori sul rischio di sovradosaggio accidentale nei pazienti pediatrici e adolescenti. L’avvertimento è stato emanato in seguito alla segnalazione di casi di sovradosaggio in bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 17 anni, alcuni dei quali hanno richiesto l’accesso e l’osservazione in strutture ospedaliere, pur con esito favorevole.

Errata interpretazione del dispositivo dosatore tra le cause principali

Le indagini condotte hanno rivelato che, nella maggior parte dei casi, il sovradosaggio è stato causato da un’errata interpretazione delle modalità di utilizzo del dispositivo dosatore – siringa dosatrice – fornito con la formulazione in soluzione orale. Ciò ha portato alla somministrazione di dosi fino a 10 volte superiori rispetto a quelle prescritte. L’Aifa ha ricordato che il sovradosaggio di risperidone può causare gravi eventi avversi, principalmente a carico del sistema nervoso centrale, del sistema cardiovascolare e gastrointestinale, come sonnolenza, sedazione, tachicardia, ipotensione, sintomi extrapiramidali, vomito, prolungamento dell’intervallo Qt e convulsioni.

Raccomandazioni per medici, farmacisti e caregivers

Per prevenire ulteriori errori di somministrazione e ridurre il rischio di sovradosaggio, l’Aifa ha così raccomandato a medici prescrittori e farmacisti di fornire istruzioni chiare e dettagliate ai genitori e/o ai caregivers su come misurare correttamente la dose da somministrare, accertandosi che abbiano compreso appieno le indicazioni. L’Aifa ha sottolineato che i medicinali contenenti risperidone non sono indicati per bambini di età inferiore a 5 anni e che il trattamento farmacologico deve essere parte integrante di un programma terapeutico più completo, preferibilmente sotto la supervisione di uno specialista in neurologia pediatrica e psichiatria infantile e adolescenziale, o da parte di medici esperti nel trattamento del disturbo della condotta in bambini e adolescenti.