Antibiotico-resistenza, Asl Caserta: «Stop alle dispensazioni facili»
La Asl di Caserta ha inviato una comunicazione in materia di antibiotico-resistenza ai medici di medicina generale e alla Federfarma provinciale. Nella nota, si invitano in particolare i farmacisti convenzionati «a non consegnare, senza presentazione di ricetta medica, qualsiasi tipo di antibiotico sia sotto forma di vendita privata sia come “anticipo di una prescrizione SSN”». Ai medici, inoltre, è stato richiesto di «non prescrivere antibiotici che non siano stati indicati da loro stessi o sulla base di ricette specialistiche».
L’azienda sanitaria ha inoltre precisato che su tale questione verranno effettuati controlli specifici. Quindi ha riportato stralci delle informazioni pubblicate sul sito Internet dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Settimana Mondiale degli antibiotici 2018: «Secondo i dati più recenti dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), l’antibiotico-resistenza è globalmente in aumento nei Paesi europei per la maggior parte dei batteri e antibiotici sotto sorveglianza. L’Italia in particolare è sempre, insieme alla Grecia, il Paese con una presenza endemica dì Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, con livelli invariati (intorno al 33%) rispetto al 2015 nelle batteriemie». Inoltre, «uno studio europeo pubblicato sulla rivista Lancet Infectious Diseases, al quale hanno partecipato anche ricercatori dell’ISS, ha stimato che in Italia 6 pazienti ogni 10.000 ricoveri contraggono un’infezione da Klebsiella resistente, contro una media europea di 1,3 pazienti.
Secondo le stime del sistema di sorveglianza europeo European Surveillance of Antimicrobial Consumption – ESAC in Italia il consumo di antibiotici sistemici a livello extra ospedaliero nel 2012 è stato del 27,6 DDD/1.000 abitanti die, al di sopra della media europea di 21,5 DDD/1.000 abitanti die (DDD = Defined Daily Dose)». La Asl campagna ha ricordato infine che l’uso di medicinali antibiotici è dipeso «per l’80-90% dalla medicina generale, che costituisce pertanto il punto focale per il monitoraggio del consumo di questa classe di farmaci, nonché il punto su cui è importante agire per migliorare l’appropriatezza prescrittiva».