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Antibiotico-resistenza, il commissario Andriukaitis: «Studiamo rapporto con inquinamento farmaceutico»

Nel mese di settembre del 2018, il parlamentare lituano Rolandas Paksas, del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, ha inviato un’interrogazione scritta al commissario europeo per la Salute e la Politica dei consumatori Vytenis Povilas Andriukaitis, in tema di antimicrobico resistenza. Il deputato aveva ricordato che «si stima siano 700.000 ogni anno i morti legati a tale fenomeno» e che uno dei principali obiettivi della strategia europea in materia di tutela della salute pubblica è di rendere l’Ue una «best-practice region». Tuttavia, secondo Paksas, la Commissione non ha implementato tutte le raccomandazioni avanzate dallo Scientific Steering Committee. Inoltre, prosegue l’europarlamentare rivolgendosi all’organismo esecutivo di Bruxelles, «cosa è stato fatto in particolare per fronteggiare il problema dell’inquinamento farmaceutico dell’acqua? E quando sarà pubblicato il rapporto sui progressi de programma New Drugs 4 Bad Bugs, parte della Innovative Medicines Initiative, costata 650 milioni di euro, nel quale si dovrà specificare in che modo il denaro pubblico è stato speso?».
Nella sua risposta, Andriukaitis ha spiegato che «la Commissione sta attualmente lavorando ad un approccio strategico sul rapporto tra farmaci e ambiente, con il quale si punta a colmare il gap relativo alle conoscenze sui rischi connessi. Esso potrebbe portare ad ulteriori rilevanti azioni sull’antibiotico-resistenza». Per quanto riguarda poi le osservazioni dello Scientific Steering Committee, il commissario ha confermato i rischi ecologici legati all’introduzione di cambiamenti a livello microbico: «Ci stiamo concentrando sulle relazioni tra la presenza di farmaci antibiotici nell’ambiente e la crescita della resistenza». Andriukaitis ha quindi aggiunto che le informazioni riguardanti il programma New Drugs 4 Bad Bugs sono disponibili sul sito Internet della Innovative Medicines Initiative.