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Antibiotico-resistenza, l’eurodeputato Paksas critica la Commissione Ue

Il deputato europeo lituano Rolandas Paksas, del gruppo di destra Europe of Freedom and Direct Democracy (EFDD) ha depositato il 12 settembre 2018 un’interrogazione scritta, indirizzata alla Commissione di Bruxelles, in materia di antibiotico-resistenza. Tale fenomeno, ha dapprima ricordato il parlamentare «si stima sia la causa di circa 700.000 morti all’anno a livello globale.

Benché il One Health Action Plan dell’Unione europea presenti come obiettivo quello di far sì che l’Ue divenga una “best practice region” sul tema dell’antimicrobico resistenza, la realtà è che le istituzioni comunitarie non stanno proteggendo in modo adeguato né la popolazione europea né quella mondiale, a causa di una disciplina legislativa non sufficientemente stringente». È per questa ragione che Paksas ha posto tre quesiti all’organismo esecutivo dell’Unione europea.

La prima: «Perché la Commissione non ha implementato tutte le raccomandazioni indicate dal proprio Scientific Steering Committee e in che modo quelle che sono state prese in considerazione sono state integrate nel One Health Action Plan?». La seconda domanda verte invece sul tema dell’impatto che i principi attivi contenuti nei medicinali possono avere a livello ambientale ed ecologico. In questo senso l’eurodeputato ha chiesto alla Commissione se i rischi di inquinamento (in particolare dell’acqua) siano o meno stati presi in considerazioni negli standard contenuti nel Good manufacturing practice (il cui rispetto è garantito dalla European Medicines Agency, ndr).

Infine, il parlamentare Ue lituano ha chiesto di indicare «quando è prevista la pubblicazione, da parte della Commissione, del rapporto sul programma pubblico-privato noto come New Drugs 4 Bad Bugs dell’Innovative Medicines Initiative, il cui costo è di 650 milioni di dollari». In particolare, Paksas ha chiesto di sapere quale sia stata la quota-parte di spesa di denaro pubblico legata a tale iniziativa.