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Automedicazione, i dati Assosalute: «Valore in crescita, volumi stabili»

Un mercato ancora molto legato a fattori esogeni e alla stagionalità, ma efficace nel rispondere alle esigenze dei pazienti. Queste, in estrema sintesi, le evidenze emerse dalle elaborazioni di Assosalute su dati Iqvia. Assosalute, associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica, ha osservato nella sua analisi la ripresa, seppur ancora contenuta, dei farmaci senza obbligo di prescrizione. Questa categoria di medicinali ha registrato nel 2021 vendite di poco superiori a 245 milioni di confezioni, mostrando una sostanziale stabilità rispetto ai volumi del 2020, a fronte però di una crescita del 3,3% del fatturato, attestatosi a poco meno di 2,4 miliardi di euro. Rispetto al periodo pre-Covid, il comparto mostra una contrazione sia a quantità sia a valore, come precisa Assosalute. Secondo la sigla «dopo un 2020 fortemente negativo dovuto agli effetti delle misure di contenimento della pandemia e a un’incidenza quasi azzerata dei virus influenzali e simil-influenzali, il 2021 ha iniziato a mostrare segni di ripresa a partire da aprile anche se, a fine anno, le vendite risultano ancora sotto i livelli del 2019. A parità di classificazione, infatti, nel confronto con il periodo pre-pandemico, il settore perde l’8,8% a volumi e il 3,4% a valori».

Il 90% delle vendite passa dalla farmacia

I medicinali di automedicazione (Over the counter – Otc), che rappresentano il 75% del mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione, hanno raggiunto nel 2021 un giro d’affari di quasi 1,8 miliardi di euro (+2,8% rispetto al 2020) e volumi pari a oltre 185 milioni di confezioni vendute (-0,5%). I farmaci Sop (Behind the counter), invece, hanno messo a segno un incremento del fatturato del 4,9% e un aumento delle confezioni vendute dell’1,5%. Quanto ai canali distributivi, Assosalute evidenzia che «la farmacia continua a detenere una quota di mercato di poco inferiore al 90% a volumi e superiore al 91% a valori. In crescita l’e-commerce, spinto dalla pandemia e dalle restrizioni, per quanto in netto rallentamento rispetto ai trend a tre cifre registrati nel 2020. Infatti, nel 2021 le vendite online di medicinali senza obbligo di ricetta (6,4 milioni di confezioni e un giro di affari di quasi 45 milioni di euro) fanno registrare un incremento del +10,4% a volumi e del +8,3% a valori. Si conferma, quindi, come, rispetto ad altri settori, anche in ambito salute e benessere, il ricorso a Internet per l’acquisto di medicinali non prescription, resti ancora un fenomeno marginale, rappresentando meno del 2% del fatturato del settore».

Butti: «Automedicazione risposta efficace per disturbi lievi»

Salvatore Butti, presidente di Federchimica Assosalute, ha commentato i trend emersi: «I dati del 2021 mostrano come il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione sia tornato a un andamento in linea con il trend storico del settore, caratterizzato da una tenuta dei fatturati e da un ricorso legato alla stagionalità. Soprattutto in questi anni di chiusure e di pandemia, i farmaci di automedicazione sono stati in grado di dare risposte terapeutiche efficaci per la risoluzione dei più comuni e diffusi piccoli disturbi, rappresentando, al contempo, un importante strumento per la gestione dei sintomi lievi legati, in questo inedito periodo storico, a forme non gravi di Sars-Cov-2 e dei piccoli malesseri post-vaccino. E questo conferma quanto il comparto sia pronto a sostenere, anche nell’emergenza sanitaria, la salute dei cittadini, e a collaborare attivamente con i farmacisti, i medici e le istituzioni per il miglioramento dell’offerta terapeutica e della governance del Servizio sanitario nazionale, in linea con le esigenze di salute della collettività».