Automedicazione, l’andamento delle vendite dei farmaci nel 2022
L’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, Assosalute, che fa parte di Federchimica, ha pubblicato lo scorso febbraio un rapporto contenente i dati dell’automedicazione nel 2022. Secondo quanto emerso dall’analisi «con una crescita del 5,7% delle confezioni dispensate rispetto al 2019, i farmaci senza obbligo di prescrizione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione, recuperano pienamente il gap rispetto al periodo pre-pandemico. Questo grazie a un incremento a doppia crescita sia dei volumi che dei fatturati registratosi a fine 2022: le confezioni, pari a poco più di 287 milioni, fanno osservare un +15,9% mentre i fatturati, di poco inferiori a 2,9 miliardi di euro, crescono del +19,0%». La sigla ha inoltre sottolineato che, con riferimento al 2022, «ha rafforzato l’andamento positivo evidenziato già a partire da aprile 2021: una significativa ripresa della diffusione dei virus stagionali, soprattutto nell’ultimo trimestre del 2022, e l’impiego dei farmaci di automedicazione, sia per la gestione della sintomatologia post vaccino anti-Covid-19, sia per la malattia non grave da Covid-19, spiegano l’eccezionale performance del settore nell’anno appena trascorso».
Medicinali senza obbligo di ricetta: quale andamento
Assosalute ha evidenziato che «se il 2022 è certamente un anno positivamente “anomalo” per le vendite del comparto dei medicinali senza obbligo di ricetta, si evidenzia quanto l’andamento registrato dipenda, invece, come è tipico del settore, da fattori esogeni e dalla maggiore o minore incidenza di disturbi non gravi: il progressivo allentamento delle misure di contenimento della diffusione del virus SarS-CoV-2 – uso dei dispositivi di protezione individuale, distanziamento sociale – e una ripresa delle normali abitudini di lavoro e svago hanno favorito una maggiore diffusione di quegli agenti patogeni, come i virus stagionali, con i quali si è venuti meno a contatto dal 2020. Inoltre, i trend registrati riflettono la diffusione del Covid-19 con ondate successive, a inizio 2022, in primavera e con la stagione fredda, quando al virus SARS-CoV-2 si è affiancata proprio la diffusione dei virus influenzali e parainfluenzali».