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Bollini farmaceutici, la guida dell’Ipzs per riconoscere quelli non contraffatti

Dopo la pubblicazione di notizie in merito alla diffusione, sul territorio italiano, di farmaci con “fustelli ottici contraffatti”, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in collaborazione con il ministero della Salute e con l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato un documento nel quale si ricordano quali sono le caratteristiche di tali bollini. Il documento è stato notificato alle associazioni di categoria, agli Ordini professionali e ai distributori dalla Direzione generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del sistema sanitario regionale della Campania.

«Essi sono composti – si legge nella nota – di due parti distinte. La prima, situata più in basso, contiene l’indicazione del numero seriale unico (UID), e rimane attaccata alla confezione durante l’intero periodo di validità del prodotto farmaceutico. In caso di tentativi di rimozione, essa agisce come dispositivo anti-manomissione». Per quanto riguarda invece la parte superiore dei bollini, «essa mostra le seguenti informazioni: il codice di Autorizzazione all’immissione in commercio in forma di codice del tipo QR-code, il nome della compagnia che è titolare dell’AIC sul territorio italiano, il nome del medicinale con indicazione della forma farmaceutica, delle indicazioni di dosaggio e del numero di dosi contenute». E, infine, nuovamente il numero seriale UID in forma di codice a barre classico.

IPZS, ministero e AIFA specificano inoltre le dimensioni del bollino. La parte alta (superiore) è di 35 mm x 25 mm, ed stampata su un supporto trattato in modo speciale, con fibre di sicurezza di colore blu e giallo. Mentre la parte bassa è di 40 mm x 25 mm, è stampata con inchiostro rosso, presenta la parola “Sicurezza” e il simbolo del caduceo.