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Carenza di farmaci, Pgeu: «Necessarie di politiche efficaci per la resilienza della fornitura»

Per oltre un decennio, il Pgeu ha pubblicato un rapporto annuale sulla carenza di farmaci, evidenziando un peggioramento progressivo della situazione in tutti i paesi. Nonostante gli sforzi incessanti dei farmacisti per trovare soluzioni, nel suo ultimo report il Pgeu ha riscontrato un impatto negativo significativo sulla salute dei pazienti e un’erosione preoccupante della fiducia dei pazienti nel sistema sanitario.

Carenza di farmaci: un problema che va oltre l’inconveniente per i pazienti

Come è noto, l’indisponibilità di un farmaco può portare all’interruzione del trattamento, a errori nella somministrazione dei farmaci, e a un aumento del rischio di eventi avversi. La situazione, come osservato dal Pgeu, genera frustrazione e stress anche per i farmacisti e impone un ulteriore onere amministrativo al lavoro quotidiano delle farmacie. Nel 2023, il Pgeu ha stimato che ogni farmacia dell’Ue abbia trascorso in media quasi dieci ore a settimana per affrontare la carenza di farmaci. Il tempo è triplicato negli ultimi 10 anni, tempo prezioso che potrebbe essere dedicato ad altre attività utili, come l’erogazione dei servizi in farmacia, come la vaccinazione.

L’appello del Pgeu: misure politiche efficaci per migliorare le forniture

Per affrontare questa problematica, il Pgeu ha chiesto misure efficaci per rafforzare la resilienza della fornitura e consentire la mitigazione delle carenze. Tra queste, l’implementazione di una definizione comune di carenza di farmaci in tutta l’Ue e lungo l’intera catena di fornitura per identificare e valutare meglio le carenze di farmaci e accelerare una risposta coordinata. Secondo il Pgeu è fondamentale anche la segnalazione tempestiva da parte dei titolari dell’Autorizzazione all’immissione in commercio per consentire ai farmacisti comunitari di essere informati sulle future e attuali carenze e sulla loro durata prevista e trovare soluzioni.