Carenze, Rocchi (Egualia): «Servono misure urgenti per evitare ricadute gravi su pazienti e Ssn»
«Il comparto dei farmaci fuori brevetto chiede interventi per l’adeguamento dei prezzi di acquisto del Ssn di tutti i medicinali a rischio di sostenibilità industriale». È quanto si legge in una nota di Egualia, la quale ha sottolineato, per mano del vicepresidente Massimiliano Rocchi, che «le aziende produttrici di medicinali fuori brevetto rischiano di essere stritolate da una crisi che può mutarsi in una catastrofe che colpirebbe in primo luogo i pazienti e il Ssn». Secondo il dirigente il settore «rappresenta in molte aree terapeutiche il primo fornitore del Ssn. Ma negli ultimi 12 mesi i costi delle materie prime sono triplicati, le tariffe di spedizione sono sei volte più costose, i costi energetici sono aumentati di oltre il 230% rispetto alla media 2018-2020 e quelli di plastica, vetro alluminio e carta, oltre alla scarsità, spingono i prezzi complessivi alla produzione ben oltre il 10 % in aumento».
Il prezzo dei prodotti ceduti nel canale della farmacia
Quanto ai prodotti ceduti tramite il canale della farmacia, Rocchi ha precisato che «ben il 26% dei nostri prodotti venduti in farmacia ha un prezzo inferiore o uguale a 5 euro: sono quelli maggiormente a rischio di sostenibilità industriale assieme a tutte le forme iniettabili sterili vendute agli ospedali. L’attuale regolamentazione dei prezzi dei farmaci generici-equivalenti non consente alcun adeguamento all’inflazione e rende impossibile rinegoziare i prezzi di aggiudicazione delle procedure di acquisto pubbliche Questo stallo rischia ormai concretamente di determinare l’interruzione delle forniture (con tutte le conseguenze del caso) o il ritiro dei relativi prodotti dal mercato. Sarebbe una prospettiva agghiacciante dal momento che il nostro comparto fornisce in media circa il 30% del consumo farmaceutico nazionale e, in particolare nelle forniture ospedaliere, vi sono intere aree terapeutiche dove le nostre imprese forniscono oltre il 70% del fabbisogno annuo di farmaci».
Focus sulle forniture ospedaliere
Mentre per le forniture ospedaliere «serve una norma di legge e un fondo speciale dedicato all’adeguamento dei prezzi di aggiudicazione da parte delle centrali di acquisto regionali che consenta la revisione dei prezzi per i contratti di fornitura in corso, iniziando dalle categorie di farmaci a maggiore rischio di interruzione delle forniture, come gli sterili-iniettabili fuori brevetto, tra cui figurano farmaci essenziali e salva vita (molti oncologici). Oggi questi prodotti si stima valgono una spesa complessiva per le Regioni poco superiore a 200 milioni di euro annui. Per rendere le forniture industrialmente sostenibili nel tempo, mitigando gli effetti della crisi inflattiva, servirebbe un fondo di almeno 40 milioni di euro per un adeguamento dei prezzi di aggiudicazione dei contratti in corso di fornitura».