Cura del Covid-19, Aifa: «Non esistono antibiotici efficaci»
Nelle ultime settimane vi è stato un largo utilizzo dei medicinali a base di azitromicina, principio attivo che ha fatto registrare una carenza nella filiera del farmaco. L’Aifa è così intervenuta per chiarire che «nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di Covid-19». Nel dettaglio, l’Ente regolatorio ha specificato che «fin dall’inizio della pandemia, ha scoraggiato fortemente l’uso dell’azitromicina per il Covid. Come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l’utilizzo dell’azitromicina abbia un effetto protettivo sulla evoluzione di Covid-19, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità. Esistono evidenze chiare e inequivocabili per non utilizzare più in alcun modo azitromicina o altri antibiotici nel trattamento del Covid-19, come chiaramente indicato da tutte le linee-guida internazionali per il trattamento dell’infezione da Sars-CoV-2».
Antibiotici non efficaci nelle infezioni virali
La stessa Aifa ricorda che «gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l’influenza stagionale». E per questo motivo «l’uso indiscriminato dell’azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. A questo proposito, AIFA chiarisce che, dalle verifiche effettuate, la carenza attuale non deriva da esportazioni o altre anomalie distributive, ma dalla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste».