Distributori automatici obsoleti, l’Agenzia delle Entrate rimuove limite per adeguamento
L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che «la scadenza per adeguare gli apparecchi all’invio telematico degli incassi giornalieri sarà riformulata, insieme alle specifiche tecniche messe a punto al momento dell’attuazione dell’obbligo». La stessa Agenzia ha specificato che il termine del 31 dicembre 2022 è stato cancellato «dopo il lungo periodo di crisi economica innescato dall’epidemia di Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte anche ai gestori di distributori automatici, il termine del 31 dicembre 2022, fissato con il provvedimento del 30 giugno 2016 (vedi articolo “Corrispettivi da vending machine: le regole per trasmetterli online”), concesso a questi ultimi per rinnovare le vecchie vending machine, mettendole in condizione di memorizzare e trasmettere online le informazioni sui corrispettivi giornalieri».
«La tempistica sarà ripianificata»
L’Agenzia ha poi rimarcato che «con successivi interventi normativi, la tempistica di svecchiamento dei distributori automatici sarà ripianificata insieme alla riformulazione delle specifiche tecniche messe a punto al momento dell’attuazione dell’obbligo introdotto dall’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo n. 127/2015. Attuazione arrivata con il richiamato intervento di giugno 2016, poi completata con un altro provvedimento del 30 marzo 2017 (vedi articolo “Corrispettivi da vending machine: la via senza porta di comunicazione”)». Nella stessa nota l’Agenzia ha ricordato che «la necessità di prevedere strumenti di controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso i distributori automatici trova origine nella legge delega n. 23/2014, resa operativa, come accennato, dal Dlgs n. 127/2015, nel quale è stato previsto, tra l’altro, che a partire dal 1° gennaio 2017, gli operatori che svolgono l’attività di erogazione di beni attraverso vending machine debbano memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente i dati dei corrispettivi giornalieri». Sempre nello stesso decreto «in considerazione dello stato di obsolescenza e impreparazione tecnologica a rispettare l’obbligo di molti apparecchi già in funzione, è stato previsto un tempo sufficientemente congruo per consentire ai gestori di trovare le giuste soluzioni tecniche per assolverlo».