Egualia: «Cabina di regia per la sostenibilità industriale»
Egualia, in rappresentanza dell’industria dei farmaci equivalenti, dei biosimilari e delle Value Added Medicines in Italia, ha partecipato al tavolo della farmaceutica e del biomedicale, voluto dai Ministri Urso e Schillaci, riunitosi il 29 marzo 2023 al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo quanto evidenziato dalla sigla, l’occasione «rappresenta il primo nucleo della cabina di regia chiesta dalle aziende in vista di un coordinamento nazionale delle politiche di settore che coinvolga tutti gli interlocutori della filiera del farmaco. Il percorso avviato oggi accende i riflettori sulle prospettive di una filiera produttiva strategicamente importante non solo per la salute pubblica ma anche per la competitività e la sfida geopolitica globale».
I dati del comparto dei produttori di farmaci equivalenti
Nella giornata sono stati presentati alcuni dati rilevanti, relativi al settore. In particolare, per le aziende aderenti ad Egualia, «il comparto si declina in tre nodi», tra cui «costi totali di produzione dei medicinali equivalenti: aumentati nel 2022 del 21% rispetto al 2021 (quasi un miliardo di euro di extra costi)», «prezzi di rimborso dei farmaci Ssn: per oltre il 25% dei farmaci in lista di trasparenza (circa 2mila prodotti utilizzati da migliaia di persone) inferiori ai 5 euro» e «payback: i nuovi farmaci determinano il 76% della crescita complessiva della spesa per acquisti diretti e nel 2023 farmaci innovativi per una spesa pari a 300 milioni usciranno dal fondo dedicato, incrementando il ripiano a carico di tutti. Oggi il ripiano delle aziende di equivalenti e biosimilari quota oltre il 10% del fatturato: un onere non più sostenibile che mette a rischio la continuità delle forniture». Con riferimento ai dati sulle revoche e cessate commercializzazioni di Aic degli ultimi tre anni, secondo Egualia essi «documentano l’aggravarsi della situazione: le Aic revocate nel I trimestre 2023 sono già il 66% di quelle notificate nell’anno 2022 (957, contro le 1.460 registrate l’anno prima); su un totale di circa 300 cessate commercializzazioni registrate da Aifa nel 2022 circa 120 riguardano famaci equivalenti».
Adeguamento dei livelli di rimborso delle fasce di farmaci indisponibili
Per la delegazione di Egualia che ha partecipato al tavolo, «è divenuto improcrastinabile programmare un adeguamento dei livelli di rimborso delle fasce di farmaci a più alto rischio di indisponibilità: prima di tutto quelli in lista di trasparenza entro i 5 euro di rimborso e quelli sterili iniettabili fuori brevetto venduti in ospedale. È necessario poi eliminare o sospendere almeno l’onere dell’1,83% sui farmaci della convenzionata, che da temporaneo è diventa tassa strutturale. È infine importante aprire un confronto sulle risorse disponibili per la spesa per acquisti diretti: per le imprese off patent che vendono in gara il payback è diventato insostenibile, mentre ci sono risorse non utilizzate per potrebbero servire a ridurre l’impatto per le imprese. È poi urgente mettere mano al sistema di preavviso delle carenze, riportando i termini, le procedure e le sanzioni a meccanismi più efficaci sulle reali carenze, più sostenibili e gestibili per le imprese e la Pa».