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Emergenze sanitarie, Pgeu: «Contributo farmacisti valga anche in futuro»

Il Pharmaceutical Group of the European Union (Pgeu) ha raccolto in un position paper una serie di osservazioni riguardo l’introduzione nell’Unione Europea dell’Health emergency preparedness and response authority (Hera). Quest’organizzazione è stata costituita dalla Commissione europea nel settembre del 2021 come autorità preposta a fronteggiare e rispondere in modo tempestivo e coordinato a eventuali nuove emergenze sanitarie. Il Pgeu considera l’istituzione dell’Hera un’iniziativa positiva e nel suo position paper sottolinea la necessità di organizzare questo organo dell’Unione Europea in modo da renderlo efficace, dotandolo di flessibilità, trasparenza e strumenti innovativi. Come scritto nel documento, infatti, il Gruppo «ritiene necessario garantire la presenza di operatori sanitari nel crisis health board dell’Hera e fornisce suggerimenti per promuovere una maggiore innovazione, appalti agevoli e livelli adeguati di governance e sorveglianza». Nella gestione delle emergenze sanitarie, il Pgeu ricorda anche quale ruolo prezioso possono avere i farmacisti di comunità e auspica che se ne tenga conto nel prepararsi a crisi future.

«Farmacisti pronti a estendere il proprio contributo»

Il Pgeu evidenzia l’importanza di non dimenticare quanto accaduto con l’insorgere della pandemia da Covid-19. Raccomanda quindi di tener presenti le lezioni acquisite nei flussi decisionali permanenti, ricordando anche il valore dimostrato dai farmacisti di comunità. «Non va dimenticato che, durante questa crisi, la farmacia comunitaria ha dimostrato il suo valore per i pazienti e per i sistemi sanitari ed è pronta a espandere ulteriormente questo contributo nell’ambito di modelli sostenibili di collaborazione con altre professioni sanitarie e operatori della comunità. Il Pgeu ritiene che i farmacisti di comunità ricoprano una posizione adeguata per espandere ulteriormente il loro ruolo nell’affrontare e combattere le minacce sanitarie transfrontaliere e, proprio come dimostrato durante la crisi causata dal Covid-19, contribuire nell’assistere i pazienti ed essere una fonte di informazioni vicina e affidabile».

Le proposte del Pgeu per l’Hera

Il Pgeu esamina diverse questioni che vanno, a suo avviso, prese in considerazione per rendere l’Hera efficiente. La prima è la definizione del suo perimetro d’azione che deve essere coerente con la Proposta di regolamento sulle gravi minacce transfrontaliere. È poi opportuno definire le modalità d’interazione tra l’Hera, le altre agenzie sanitarie dell’UE e i sistemi sanitari nazionali. Grande attenzione va poi rivolta all’ottimizzazione dei meccanismi di risposta all’emergenza, soprattutto per garantire la continuità assistenziale e l’accesso ai farmaci e alle cure. «Durante la fase di risposta – sostiene il Pgeu – maggiore trasparenza e una comunicazione tempestiva in merito alle carenze devono essere assicurate alle parti interessate». A questo fine occorre dotarsi di strumenti tecnologici ed informatici evoluti per uno scambio di dati rapido e trasparente.