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In Italia i prezzi dei farmaci sono più alti rispetto all’estero?

I farmaci venduti in Italia sono più cari rispetto all’estero? A rispondere alla domanda è un’inchiesta pubblicata sul numero di ottobre 2018 della rivista inSalute di Altroconsumo. il risultato dell’analisi è composito, ma in generale sfavorevole per il nostro Paese. In primo luogo viene sottolineato come, per quanto riguarda la fascia A, l’Italia presenti storicamente dei prezzi bassi. Ma «il discorso si capovolge però quando parliamo di farmaci senza obbligo di ricetta e pagati di tasca propria, come Aspirina e Voltaren. In Italia vengono venduti anche fuori dalle farmacie, in parafarmacie e ipermercati, il che ha contribuito negli anni a ridurne i prezzi, ma per capire quali siano le differenze tra noi e il resto d’Europa siamo andati a vedere quanto costano in altri sette Paesi: Portogallo, Spagna, Belgio, Francia, Olanda, Germania, Regno Unito». È stato preso in considerazione un campione di medicinali branded e generici di largo consumo: Tachipirina, paracetamolo, Aspirina, Aspirina C, Daflon, Canesten, Gine-Canesten, Benagol, Nurofen, Ibuprofene, Imodium e Voltaren emulgel. «Benché non sempre abbiamo trovato lo stesso farmaco in tutti i Paesi – prosegue inSalute – nel complesso ciascuno era rappresentato almeno in quattro su otto. Quello che si può notare nei dati è che la variabilità dei prezzi medi è notevole: per la stessa l’molecola si arriva a pagare anche cinque volte di più. L’Italia non è quasi mai il paese meno caro, anzi a volte è proprio il più costoso. Consideriamo la Tachipirina: da noi costa 23 centesimi a compressa; in Francia (dove la Tachiripirina non c’è), il Doliprane, che contiene lo stesso principio attivo (ed è tra i leader di mercato), ne costa 13; in Olanda il Panadol costa 8 centesimi, un terzo rispetto a casa nostra».
Inoltre, «sul generico le differenze si fanno ancora più marcate: il farmaco più economico a base di paracetamolo da noi costa 17 centesimi a compressa, mentre in Belgio, Olanda, Spagna o nel Regno Unito soltanto 3 e in Germania 5. A chi sospetta che un prezzo così basso si riferisca a barattoloni formato famiglia, possiamo assicurare che non è così. Si tratta di blister normalissimi, come quelli che si comprano da noi. C’è poi il caso dell’Imodium: in Italia una capsula costa in media 83 centesimi contro i 23 della Francia, quindi più del triplo». Ma a cosa sono dovute tali differenze? Secondo l’inchiesta, «in Italia manca competitività sui prezzi di alcuni farmaci a brevetto scaduto, come ibuprofene e paracetamolo, ma anche Imodium e Daflon. La forza di alcuni marchi che trainano le vendite permette di mantenere il prezzo alto. Il generico, se c’è, costa poco meno del farmaco di marca. Sui siti di alcuni Paesi risultati convenienti, c’è invece un’ampia offerta di generici a buon prezzo. Per le compresse l’Italia ha poi di solito confezioni di base più piccole: si evitano sprechi ma il prezzo per unità sale».