“Non mi scadere sui farmaci”, la campagna sul corretto smaltimento dei medicinali
Per educare il cittadino e coinvolgere anche la popolazione più giovane, che risulta meno informata sul tema, Assosalute ha lanciato una campagna digitale che sarà on air sui canali social Facebook, Instagram, YouTube, TikTok e sul web, con il primo lancio avvenuto lo scorso 23 ottobre. Obiettivo finale del progetto, quello di incidere e modificare in positivo il comportamento degli italiani. Attraverso il format di quiz interattivi e un tono semplice e diretto, sostenuto anche dal testimonial della campagna, Enrico Papi, mira a informare ed educare gli utenti sulle corrette abitudini circa lo smaltimento di farmaci scaduti.
Gli italiani e la sostenibilità. Gli italiani sembrano dare importanza – più di altri Paesi – al tema della sostenibilità, eppure, il settore farmaceutico, nella percezione dei cittadini, non brilla per particolare proattività sul tema, figurando all’ottavo posto tra i settori ritenuti più “sostenibili”, nella classifica stilata a partire dall’indagine Ipsos per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica. Come gestiscono gli italiani i farmaci dopo la dispensazione in farmacia? Per rispondere a questa domanda, Assosalute ha lanciato due survey sul cittadino: la prima, condotta da Ipsos a dicembre 2022, volta ad analizzare “il viaggio del farmaco”, dalla sua gestione alla conservazione, fino allo smaltimento dei farmaci esauriti e di quelli scaduti, la seconda, in collaborazione con l’Istituto The Fool, lanciata a settembre 2023, si è invece focalizzata sulla fase evidenziata dalla ricerca Ipsos come più critica per i cittadini in termini di errori di comportamenti nella gestione del farmaco scaduto.
Gli errori più commessi e i bias emersi. Dalla ricerca Ipsos emerge che 1 italiano su 2 è consapevole dell’esistenza degli appositi contenitori (bidoni) per differenziare i farmaci (49%) e che la farmacia rappresenta il punto di smaltimento dei farmaci scaduti (47%), eppure, oltre il 70% non sa cosa debba essere buttato nei contenitori. Rimangono in molti, ad esempio, a gettare tutta la confezione (scatola e farmaco scaduti) nei contenitori (1 italiano su 4), e l’errore che si commette più frequentemente è quello di buttare i contenitori di farmaci liquidi nella plastica o nel vetro dopo averli svuotati. Rimane, inoltre, bassa la percentuale di coloro che sanno che i medicinali scaduti possono essere conferiti presso le isole ecologiche.
Prossimità elemento fondamentale. I dati delle ricerche hanno mostrato poi come la prossimità dei bidoni sia un elemento importante affinché i cittadini siano incentivati a comportamenti virtuosi, così come lo è una informazione capillare e da molteplici fonti. Nell’oltre la metà dei casi, le farmacie e i farmacisti (53%) seguiti dagli enti locali e dalle istituzioni sono visti come i canali di informazione più autorevoli. Ruolo non irrilevante, in tal senso, è riconosciuto anche alle aziende farmaceutiche che vengono identificate da un italiano su tre come fonti di informazione.
L’importanza di comportamenti consapevoli. La pratica di un corretto smaltimento cresce con l’avanzare dell’età: complice il fatto che ne fanno un uso minore e che non sono coloro che in casa si occupano dei rifiuti, i giovani risultano meno ingaggiati sul tema. Se si considera che rappresentano la popolazione generalmente più attenta e sensibile alle tematiche ambientali, sorprende comunque che sia proprio quello della fascia di età più giovane il cluster che approccia il tema con maggiore superficialità e, per questo, emerge con maggiore urgenza la necessità di un percorso di educazione e informazione capace di influenzare le abitudini e di portare le persone, sin da giovani, a comportamenti consapevoli e piccoli gesti che possono far la differenza.