Nota 96, l’Aifa aggiorna le indicazioni di prescrivibilità
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato la Determina Aifa n. 48/2023 inserendo «nuove evidenze scientifiche che hanno ulteriormente chiarito il ruolo della vitamina D in assenza di concomitanti condizioni di rischio», in materia di «criteri di appropriatezza prescrittiva della supplementazione con vitamina D e suoi analoghi (colecalciferolo, calcifediolo) per la prevenzione e il trattamento degli stati di carenza nell’adulto». L’Agenzia ha fatto sapere che «l’aggiornamento della Nota, istituita nel 2019, si è reso necessario a seguito della pubblicazione di nuove evidenze scientifiche che hanno ulteriormente chiarito il ruolo della vitamina D in assenza di concomitanti condizioni di rischio».
Gli studi presi in considerazione per l’aggiornamento
Nell’aggiornamento Aifa «sono stati presi in considerazione, in particolare, i risultati di due ampi studi clinici randomizzati, lo studio americano Vital (LeBoff M et al, Nejm 2022) e lo studio europeo Do-Health (Bischoff-Ferrari HA et al, Jama 2020)». In entrambi i casi, secondo quanto riferito dall’Aifa, «gli studi hanno concluso che la supplementazione con dosi di vitamina D più che adeguate (2000 UI die di colecalciferolo) e per diversi anni (oltre 5 anni nel primo studio e 3 anni nel secondo) non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana, senza fattori di rischio per osteoporosi. Questi risultati si sono confermati anche tra i soggetti con livelli più bassi di vitamina 25(OH)D». Inoltre «a questi studi principali si aggiunge la ricca letteratura riguardante l’utilizzo nel Covid-19 che non ha dimostrato alcun beneficio della vitamina D anche in questa condizione».