Omega-3, l’Ema conferma stop per prevenzione malattie cardiache
L’Agenzia europea dei medicinali (Ema), al termine di una procedura di rivalutazione https://www.farmaca.it/omega-3-dallema-stop-per-prevenzione-malattie-cardiache/, ha confermato che i medicinali contenenti acidi grassi omega-3 non possono più essere usati per la prevenzione della ricorrenza di problemi cardiaci dopo un infarto. Come è noto, tali farmaci sono erogati dalle farmacie territoriali mediante capsule contenenti l’associazione di un estere etilico di acido eicosapentaenoico (Epa) e acido docosaesaenoico (Dha). Al momento della prima autorizzazione all’immissione in commercio, nei primi anni 2000, sono stati autorizzati in diversi paesi dell’Ue anche per l’uso dopo infarto del miocardio, in associazione con altri medicinali. Tuttavia, a seguito di una richiesta dell’agenzia svedese dei medicinali, il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) ha avviato una rivalutazione volta ad analizzare i dati disponibili sull’efficacia di tali medicinali per questa indicazione.
Ebbene, al termine della procedura di rivalutazione, il Chmp ha adottato il suo parere finale, indicando che i medicinali contenenti acidi grassi omega-3 «non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci dopo un infarto», sebbene essi possano ancora essere utilizzati «per ridurre i livelli di alcuni tipi di grassi nel sangue chiamati trigliceridi», considerato che non vi sono nuovi problemi di sicurezza. La procedura proseguirà quindi con l’invio del parere del Chmp alla Commissione europea. Quest’ultima emetterà una decisione finale legalmente vincolante, che sarà successivamente applicata in tutti gli Stati membri dell’Ue.