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Resveratrolo, studio in pediatria: «Riduce sintomi e durata infezioni come raffreddore»

Una ricerca tutta italiana accende i riflettori sull’uso del resveratrolo, sostanza contenuta nella buccia dell’uva, che potrebbe trovare efficacia contro il virus del raffreddore. I risultati del lavoro, presentato in occasione del Congresso nazionale della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), e condotto da un gruppo di ricerca dell’Università Sapienza di Roma, aprono il dibattito su questa molecola, peraltro già utilizzata nella formulazione di alcuni integratori alimentari.

Il gruppo di ricerca ha evidenziato «l’effettiva efficacia del resveratrolo – evidenziano i ricercatori – nel ridurre la capacità di moltiplicazione del virus del raffreddore e quindi nell’accorciare la durata dell’infezione e renderne meno forti i sintomi». Lo studio è stato realizzato in vitro e successivamente attraverso un trial clinico su un campione di cento neonati. Tuttavia, l’autore principale dello studio spiega che «il resveratrolo, da solo come molecola, ha una serie di effetti non positivi che consistono in una breve emivita, in una scarsa biodisponibilità e in una facilità di ossidazione e quindi di perdita delle sue caratteristiche».

Da ciò la scelta di utilizzare, durante il trial, il resveratrolo in combinazione con il carbossimetilglucano, che «ha permesso di bypassare questi inconvenienti (del resveratrolo ndr), di rendere la molecola più stabile, efficace e facilmente biodisponibile». In fase preliminare di studio della reazione della molecola è stata verificata «la capacità del resveratrolo di inibire la replicazione del virus del raffreddore in vitro, in epiteli nasali provenienti da esseri umani sani, e abbiamo avuto una notevole riduzione nella capacità di replicazione del virus. Non solo abbiamo riscontrato anche una notevole riduzione dello stato infiammatorio che consegue all’infezione virale».

Entrando nei dettagli del trial, i ricercatori hanno spiegato che esso «è stato realizzato su circa 100 neonati con sintomi coerenti con un’infezione da virus respiratorio. Di questi, una quarantina avevano mostrato, all’esito del tampone effettuato all’arruolamento per il trial, la presenza del rinovirus. Sono stati quindi divisi in due gruppi e trattati con resveratrolo in gocce nasali. A una settimana dall’inizio del trattamento abbiamo notato una significativa diminuzione dei sintomi, rinorrea, starnutazione e tosse, nel gruppo trattato con resveratrolo rispetto a quello trattato col placebo». Degna di attenzione anche l’attivazione del recettore cellulare deputato ad allertare la presenza del patogeno. Durante lo studio è stato dimostrato come «nel gruppo trattato con resveratrolo c’è una maggiore quantità di recettori capaci di rilevare la presenza del virus e quindi poi di difendersi dall’infezione virale».