Salute di comunità, Cittadinanzattiva: «Rilanciare l’assistenza territoriale»
Cittadinanzattiva ha delineato l’attuale situazione del sistema sanitario, mettendone in luce le criticità e cercando soluzioni alle esigenze emerse. È quanto emerso dal suo ultimo studio presentato al ministero della Salute. «La proposta che facciamo è quella di un servizio sanitario nazionale di iniziativa, che metta definitivamente da parte il modello attendista che vede il cittadino quasi esclusivo attore attivo nella ricerca dei servizi offerti. Abbiamo bisogno di un modello di salute incentrato sul territorio e che contempli un sistema strutturato di presa in carico globale, capace di generare occasioni di dialogo, confronto e collaborazione tra i diversi attori della salute collettiva e basato su un nuovo paradigma di cura della persona e non della patologia», dichiara l’Organizzazione nell’introduzione del testo, intitolato “Salute di comunità, dal bisogno alla soluzione. Analisi civica per la definizione degli standard qualitativi, organizzativi, tecnologici e di investimento”.
Farmacia fondamentale anche nella diagnostica territoriale
La Farmacia dei servizi, secondo Cittadinanzattiva, è una componente fondamentale della medicina territoriale anche per quanto riguarda la diagnostica. «La riorganizzazione della medicina territoriale è la prima delle sfide da affrontare. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante riuscire a dare risposte di prossimità ai cittadini non solo in situazioni di crisi ma, anche e soprattutto, in momenti di ordinarietà. L’abbattimento delle liste di attesa, l’accesso ai servizi, l’accesso ai farmaci e altre criticità possono essere affrontate unicamente defatigando il livello ospedaliero ed efficientando un sistema di offerta di prestazioni e servizi territoriali di primo e secondo livello. La diagnostica territoriale, possibile con una riforma della figura del medico di famiglia, con l’implementazione definitiva della Farmacia dei servizi e con il pieno e capillare utilizzo dell’infermiere di comunità è un primo passo per l’acceso a un processo di presa in carico che può garantire non solo salute, ma benessere ai cittadini».
Accelerare lo sviluppo dei dei servizi
L’analisi di Cittadinanzattiva sottolinea più volte l’esigenza di assegnare alla farmacia un ruolo più attivo, riconosciuto e integrato nel sistema sanitario, rendendo i farmacisti parte di un team multidisciplinare e attivando in modo definitivo e capillare la Farmacia dei servizi. «È necessario passare da una medicina di attesa a una medicina di azione, di iniziativa e di prevenzione, è questa la vera sfida del futuro, e si può vincere solo se riformuliamo la medicina territoriale integrando tutti gli attori territoriali, non solo i Mmg, ma anche i farmacisti, gli infermieri, i distretti, quali elementi fondamentali e indispensabili di una visione sistemica di salute. La riforma della medicina territoriale deve, quindi, necessariamente comprendere tutte le attività e le prestazioni di educazione sanitaria, medicina preventiva, diagnosi e cura, riabilitazione, coinvolgendo la pluralità di attori che concorrono al benessere e all’assenza di malattia nei cittadini, superando quello che oggi può essere inteso come un modello medico-centrico e integrando definitivamente la Farmacia dei servizi, la cui attuazione è ancora troppo lenta. Nella legge di bilancio 2020 si pongono le basi per la piena attuazione di un sistema integrato di prevenzione dei soggetti malati o a rischio, con un ruolo forte anche della farmacia che già oggi, in almeno 6000 casi, esegue prestazioni di telemedicina, facendo la differenza soprattutto nelle aree rurali».