Smettere di fumare, come organizzare un servizio professionale in farmacia
La pratica quotidiana dei farmacisti può includere diverse attività di supporto alla salute dei cittadini, tra cui l’assistenza a coloro che vogliono smettere di fumare. A questo servizio l’International pharmaceutical federation (Fip) ha dedicato le guide per i farmacisti “Supporting tobacco cessation and the treatment of tobacco dependence” e “Fip knowledge and skills reference guide for professional development in tobacco cessation and other risk factors in NCDs”. Come spiega la Federazione, questi manuali «trattano vari aspetti della cessazione dell’uso del tabacco e dell’impatto del fumo sulla salute pubblica, illustrando il ruolo dei farmacisti nella cessazione del tabagismo, nel trattamento della dipendenza da tabacco e nella scelta di strategie per fornire cure efficaci ai pazienti. I testi forniscono inoltre una guida pratica su come condurre le valutazioni dei pazienti, definire piani di trattamento e selezionare farmaci appropriati per gestire i sintomi dell’astinenza. Vengono inoltre approfondite le strategie per fornire educazione e supporto al paziente, monitorare e adeguare i piani di trattamento e indirizzare i pazienti ad altri operatori sanitari, ove necessario».
La relazione tra tabagismo e malattie non trasmissibili
Il fumo è un serio fattore di rischio per la salute, che può condurre a varie malattie non trasmissibili, come disturbi respiratori cronici, patologie cardiovascolari, cancro e diabete. L’attenzione dell’Oms e dei sistemi sanitari verso le implicazioni del tabagismo è quindi rilevante e da anni sta portando alla definizione di interventi e strategie di vario tipo per assistere gli individui a smettere di fumare in modo professionale. «La cessazione dell’uso del tabacco – dichiara la Fip – è uno degli interventi più importanti per ridurre la maggioranza delle malattie non trasmissibili. Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) gli operatori sanitari, inclusi i farmacisti, hanno il maggior potenziale, tra tutte le categorie di persone nella società, per promuovere la riduzione del consumo di tabacco». Fin dal 1998, l’Organizzazione ha riconosciuto il ruolo cruciale dei farmacisti non solo nell’aiutare i cittadini a smettere di fumare ma anche nel prevenire il diffondersi di nuovi fumatori. «Tuttavia – sottolinea la Fip – è importante che il ruolo dei farmacisti in questo settore sia ampliato e consolidato e che le organizzazioni professionali, tra cui la nostra Federazione, supportino i professionisti nell’implementazione e nella fornitura di una gamma di servizi in questo settore».
L’intervento del farmacista
Per aiutare i cittadini a smettere di fumare in modo professionale, i farmacisti devono acquisire una conoscenza approfondita delle sostanze presenti nel fumo e dei loro effetti. Per questo, i manuali della Fip si aprono con un quadro teorico e scientifico molto dettagliato della tipologia di sostanze dannose per la salute presenti nei prodotti in commercio a base di tabacco e nicotina, dei loro effetti sull’organismo, dei benefici che si ottengono smettendo di fumare e della relazione tra queste sostanze e l’insorgere di diverse patologie. La Federazione passa poi a illustrare le metodologie più idonee per strutturare un servizio efficace in farmacia. «Strategie efficaci per smettere di fumare – spiega la Fip – dovrebbero principalmente includere la consulenza comportamentale per aumentare motivazione e fornire supporto durante il processo di cessazione. Gli interventi comportamentali possono basarsi su consigli, discussioni, incoraggiamenti e altre azioni che aiutino il paziente nel tentativo di smettere di fumare. Inoltre, possono essere raccomandati anche interventi farmacologici per aiutare a ridurre gli effetti della nicotina e alleviare i sintomi di astinenza comunemente associati alla cessazione. L’obiettivo chiave di un intervento della farmacia dovrebbe essere quello di prevenire le ricadute e offrire supporto all’individuo in caso queste si verifichino incoraggiandolo a fare futuri tentativi. È importante notare che la motivazione gioca un ruolo significativo nel successo della cessazione dell’uso di tabacco e una combinazione di consulenza comportamentale e approccio farmacologico può aumentare significativamente le possibilità di raggiungere l’astinenza a lungo termine».