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Spesa farmaceutica, a gennaio-marzo 2020 lieve incremento della convenzionata

L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha pubblicato il «Monitoraggio della spesa farmaceutica nazionale e regionale», relativo al periodo gennaio-marzo 2020. Nel primo trimestre dell’anno in corso la spesa farmaceutica, calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale e del pay-back versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, è quantificata in 2.069,7 milioni di euro. Ciò evidenziando uno scostamento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di +53,2 milioni di euro. In controtendenza con l’incremento, il numero di ricette erogate che mostra un decremento pari al -2,3 % rispetto al 2019. L’incidenza del ticket, vale a dire la spesa “out of pocket” compartecipata direttamente dai pazienti, è diminuita del -1,9%. Quanto al consumo di farmaci, con l’incremento degli indicatori dei volumi, il numero di dosi giornaliere dispensate ha subito un aumento del 4,5%, con un numero di +250,8 milioni erogate.

Facendo un’analisi geografica della spesa convenzionata, ovvero quella che le Regioni sostengono mediante il pagamento della Distinta contabile riepilogativa alle farmacie territoriali private e pubbliche, viene evidenziato nel rapporto che le aree con la maggior flessione percentuale sono il Piemonte e le Marche (-1,1%). Al contrario, le Regioni con la variazione meno marcata – seppur positiva – sono Toscana (0,4%) e Calabria (0,9%). Infine, in gran parte delle Regioni si osserva invece un trend inverso, in misura diametralmente opposta con i dati consuntivi del 2019. Le regioni a maggior scostamento la Provincia Autonoma di Trento (+8,8%), la Lombardia (+6,0%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (+5,1%). Uno sguardo alla verifica del rispetto del tetto di spesa del 7,96%, per singola regione in ordine di incidenza sul Fondo sanitario regionale (Fsr), su dati del periodo, evidenzia che la prima Regione che non si attiene ai tetti di spesa resta la Campania, seguita da Lombardia, Puglia e Calabria e Abruzzo.