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Telemedicina, l’opinione della presidente di una compagnia di servizi medici

Su Aswc Journal è stato pubblicato un articolo di Kathleen Schaum, presidente e fondatrice di Kathleen Schaum & Associates Inc., compagnia specializzata nel rimborso delle cure di ferite e ulcerazioni, con sede a Lake Worth, Florida. Schaum esprime la propria opinione sull’impiego dei servizi sanitari basati sulle tecnologie comunicative.

Prima dell’emergenza sanitaria scatenata da Covid-19, negli Stati Uniti la maggior parte dei professionisti che si occupavano di gestione delle ferite, delle assicurazioni sanitarie e dei pazienti non aveva mai offerto o utilizzato servizi di telemedicina o di assistenza telefonica.

I regolamenti di Medicare, programma di assicurazione medica amministrato dal governo statunitense, ponevano delle restrizioni legate alla localizzazione geografica per la fornitura di servizi di telemedicina e molti di questi non erano coperti dalle polizze. Con la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria, Medicare e diverse altre compagnie assicurative hanno apportato cambiamenti nei loro regolamenti e l’adozione di queste nuove politiche ha consentito ai pazienti di tutte le località degli Usa di ricevere i suddetti servizi direttamente al loro domicilio.

I professionisti della salute hanno così dovuto imparare ad usare le piattaforme di telemedicina e insegnare ai loro pazienti ad adoperare i dispositivi digitali necessari per connettersi durante le visite programmate. Dopo aver condotto migliaia di visite digitali per più di sei mesi, sia i pazienti che il personale medico hanno dichiarato in numerosi sondaggi di gradire le nuove modalità di visita, augurandosi di poter continuare a sfruttarle anche nel post-Covid. I professionisti del settore dovranno chiarire i dubbi degli assistiti circa i servizi che seguiteranno ad essere forniti in modalità di telemedicina e quelli che, al contrario, richiederanno un incontro faccia-a-faccia. Per rendere questa transizione più dolce, l’autrice consiglia ai professionisti specializzati nella gestione delle ferite di istruire i pazienti sulle possibilità tecnologiche alternative di comunicazione in ambito sanitario.

Alcuni servizi digitali erano già disponibili prima dell’emergenza, ma poco conosciuti e non ampiamente utilizzati in quanto il sistema sanitario statunitense è tradizionalmente basato su incontri di persona tra medici e pazienti. La prevalenza dei medici di medicina generale e degli specialisti che si occupa della gestione di ferite, a differenza dei servizi di telemedicina, non ha offerto servizi basati sulla comunicazione digitale durante la pandemia, tramite i quali avrebbe invece potuto erogare un’assistenza più costante agli individui affetti da patologie croniche, ai soggetti con problemi di deambulazione e a coloro che per una visita devono percorrere lunghe distanze. Si pensi ad esempio alla possibilità di comunicare telefonicamente o di inviare foto e video di sospette ulcere di nuova formazione nel piede diabetico: se l’appuntamento non fosse richiesto, il paziente eviterebbe uno spostamento inutile; se invece risultasse necessario, il medico si troverebbe a gestire un’ulcera ai primi stadi anziché dover intervenire in una fase avanzata. Sarebbe quindi di grande utilità che i medici istruissero i pazienti ad utilizzare i dispositivi digitali per comunicare con loro, assicurando risposte tempestive. Anche gli altri professionisti della sanità, come fisioterapisti, nutrizionisti, operatori sociosanitari, potrebbero fare uso delle tecnologie della comunicazione per fornire consulenze attraverso videochiamate.