Test rapidi, la Fip ribadisce i vantaggi del servizio in farmacia
L’importanza di fornire servizi di screening sanitario attraverso test point of care è l’oggetto di una dichiarazione pubblicata dall’International pharmaceutical federation (Fip), che sottolinea il ruolo chiave dei farmacisti in questo ambito. «I test point of care eseguiti in farmacia – dichiara la Federazione – portano benefici economici e sanitari. Nelle farmacie è possibile eseguire un’ampia gamma di test, dallo screening delle malattie (come Covid-19 e Hiv) fino al monitoraggio degli indicatori di malattie croniche (come livelli di colesterolo o glicemia)». La Fip ribadisce inoltre la necessità di rendere questi test convenzionati e rimborsabili per i cittadini e auspica che venga autorizzato l’accesso alle cartelle cliniche da parte dei farmacisti. «Nella nuova dichiarazione, la Federazione chiede che i servizi di analisi nelle farmacie siano incorporati nell’assistenza sanitaria finanziata con fondi pubblici e assicurativi, oltre a essere disponibili per l’acquisto da parte di privati, e che i farmacisti abbiano accesso in lettura e scrittura alle cartelle cliniche elettroniche, in modo che i risultati dei test possano essere condivisi con il team sanitario».
Benefici per la salute e vantaggi economici
La dichiarazione della Fip evidenzia i numerosi benefici derivanti dall’affidare ai farmacisti i più moderni servizi di screening attraverso i test rapidi attualmente disponibili. Nel documento viene ribadito che «il mantenimento di una buona salute e la diagnosi precoce della malattia riducono in modo significativo la spesa per l’assistenza sanitaria e la necessità di ampliare la capacità dei sistemi sanitari per rispondere ai bisogni delle popolazioni». La Federazione prosegue poi osservando che «questo approccio è importante per paesi con qualsiasi tipo di situazione economica e lo è ancora di più per nazioni a basso reddito o laddove la capacità della forza lavoro dovesse essere insufficiente nelle altre professioni sanitarie». Secondo la Fip, i servizi di test in farmacia devono essere usati in modo strutturato e in condivisione con gli altri professionisti della salute, come parte di un sistema di cura a trecentosessanta gradi. Ciò implica anche la definizione di un quadro legislativo che permetta ai farmacisti di erogare i servizi e condividere le cartelle cliniche dei pazienti.
Gestione e manutenzione dei test in farmacia
L’attivazione di test point of care in farmacia richiede organizzazione logistica e una serie di attività aggiuntive per i farmacisti, di cui bisogna tenere conto. «Le attrezzature necessitano di una posizione e una conservazione appropriata – spiega la Fip -, un’attenta manutenzione e, in alcuni casi, taratura o controllo su base regolare. Le apparecchiature di collaudo point of care devono essere approvate dalle agenzie di regolamentazione e gestite da membri della farmacia competenti e autorizzati. Il personale deve quindi essere adeguatamente formato. L’acquisto e la corretta manutenzione delle apparecchiature rappresenta solo una parte delle risorse che devono essere destinate alla fornitura di un servizio di test sicuro ed efficace. Occorre poi considerare il tempo da dedicare alla formazione e all’aggiornamento delle conoscenze sull’uso dei test, all’interpretazione dei risultati e alle azioni che dovrebbero seguire, assicurandosi che sia disponibile il supporto tecnico per le apparecchiature. Vanno poi considerati tempi e mezzi per effettuare le prove, fornendo un supporto adeguato al paziente, documentando accuratamente il test e il suo risultato e comunicare i risultati ad altri membri del team sanitario del paziente stesso».