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Uso di farmaci tra gli anziani, il monitoraggio Iss del biennio 2022-2023

L’uso di farmaci tra la popolazione anziana è un fenomeno diffuso, legato alla prevalenza di patologie croniche e multimorbidità. Secondo i dati raccolti da Passi d’Argento, a cura dei ricercatori dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel biennio 2022-2023, l’87% degli ultra 65enni ha dichiarato di aver assunto farmaci nella settimana precedente l’intervista. Di questi, il 38% ha riferito di aver utilizzato almeno quattro diverse tipologie di farmaci. L’assunzione di più farmaci è una pratica comune tra gli anziani, poiché i medicinali sono essenziali per trattare le malattie, alleviarne i sintomi e prevenire complicazioni. Tuttavia, l’uso simultaneo di più farmaci può comportare rischi, soprattutto in presenza di comorbidità, rendendo cruciale un monitoraggio attento e costante.

Ruolo del medico di medicina generale

Il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per garantire un uso appropriato dei farmaci e per monitorare l’aderenza al piano terapeutico. Nonostante ciò, solo un terzo degli intervistati ha dichiarato che il proprio medico ha verificato, nei 30 giorni precedenti l’intervista, il corretto utilizzo dei farmaci prescritti. Il dato evidenzia una potenziale area di miglioramento nella gestione della terapia farmacologica, soprattutto in una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile come quella anziana.

L’uso di più farmaci aumenta con l’età e le difficoltà economiche

L’assunzione di quattro o più farmaci diversi cresce con l’età: dal 28% tra i 64-74enni, al 45% tra i 74-84enni, fino a raggiungere il 59% tra gli ultra 85enni. Inoltre, l’uso di più farmaci è più frequente tra le persone con difficoltà economiche (52%) rispetto a chi non ne ha (33%), e tra coloro con un livello di istruzione più basso (51% contro il 32% di chi ha un’istruzione più elevata). Non emergono invece differenze significative tra uomini e donne.

Patologie croniche e comorbidità influiscono sul numero di farmaci assunti

La presenza di patologie croniche e comorbidità è un altro fattore determinante nell’aumento del numero di farmaci assunti. Il 45% di coloro che soffrono di una patologia cronica assume almeno quattro farmaci, percentuale che sale al 73% tra chi presenta due o più patologie croniche. Le malattie più frequentemente associate a un uso elevato di farmaci includono cardiopatie, ictus, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete e insufficienza renale.

Impatto della pandemia e monitoraggio del piano terapeutico

La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto significativo sul monitoraggio del piano terapeutico. Nel biennio 2020-2021, la percentuale di persone che hanno effettuato un controllo con il proprio medico nei 30 giorni precedenti l’intervista è scesa al 30%, rispetto al 42% del periodo 2018-2019. Il calo è stato attribuito alla sospensione delle attività ambulatoriali durante il lockdown e al timore di contrarre il virus. Nonostante la ripresa delle attività sanitarie, nel 2023 il dato si è attestato al 33%, ancora lontano dai livelli pre-pandemici.